sabato 12 dicembre 2009

Vittime di Mafia e giustizia ingiusta


Mi è giunto un commento a un vecchio post sulle vittime di Mafia che vi trascrivo:

"Sono il fratello di GRAZIELLA CAMPAGNA, ragazza di appena 17 anni uccisa dalla mafia nel 1985 e uccisa più volte nel corso degli anni dal potere politico mafioso che ha permesso di fare leggi che favoriscono la mafia.

Oggi 11 Dicembre 2009 ho appreso la notizia che Alberti Gerlando uno dei carnefici di mia sorella,condannato al carcere a vita, ha avuto il beneficio da parte del tribunale di Sorveglianza al regime degli arresti domiciliari presso la sua abitazione in provincia di Messina ed esattamente nel comune di Falcone ove a suo tempo dimorava come latitante.

Questo avviene esattamente alla vigilia dell'anniversario dell'uccisione di GRAZIELLA (regalo da parte dello Stato).

Come cittadino Italiano non mi riconosco in questo stato, mi sento istigato a non
osservare e rispettare le leggi, perseguitato dalla giustizia a non credere in essa; viene offesa la costituzione Italiana che è la legge fondamentale di quel poco di Stato che nè rimasto,si è arrivati al punto di capire che l'uomo è inferiore agli animali.

Di quanto sta accadendo in questi ultimi anni solo chi è amante e assetato di giustizia può fare qualcosa affinchè questo Stato ritorni alla normalità nel bene dei nostri figli che sono il fuuro di questo Mondo.

Non dimentichiamo che abbiamo il sacro dovere, che come i nostri avi hanno consegnato la terra pulita e ordinata, così la dobbiamo trasmettere ai nostri
figli.

Di quanto sopra detto, in onore di tutte le vittime di mafia e del terrorismo.

11 novembre 2009

firmato Piero Campagna ".

La lettera non ha bisogno di commenti ma è opportuna qualche precisazione.

L' assassinio di questa ragazza, colpevole solo di aver avuto la sfortuna di stirare la giacca con i documenti dimenticati da un latitante, fu commeso nel 1985 ma il responsabile dell'omicidio non usufruirà degli arresti domiciliari dopo aver scontato oltre 20 anni di carcere, come si potrebbe erronemante pensare.

La Corte di Assise lo ha infatti condannato all'ergastolo solo nel 2004 ed è grazie all’indulto che uscirà dal carcere dove scontava altre condanne ma non l'ergastolo per l’omicidio di Graziella. L’ordinanza di custodia cautelare, che lo avrebbe dovuto lasciare in carcere fino all’appello, era già stata annullata il 23 settembre per decorrenza dei termini.

Una vicenda giudiziaria grottesca e malsana spiegata nel dettaglio in questo articolo di Michele Gargiulo

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