domenica 19 ottobre 2008

Striscioni antisemiti a Roma


Un gruppetto di neonazisti romani ha deciso di "festeggiare" l'anniversario del 65esimo anniversario del rastrellamento nazista al ghetto di Roma appendendo uno striscione con la frase:

"L'olocausto è la più grande menzogna della storia. Il presidente iraniano Ahmadinejad"

ornandola con la con croce uncinata e accompagnandola con una scritta contro gli immigrati.


Alemanno si è affrettato ad esprimere il proprio sdegno, sostenendo che quelle "frasi vergognose alimentano l'antisemitismo, il razzismo e la xenofobia" e auspicando che gli autori "vengano assicurati al piu' presto alla giustizia" .


Le frasi sono sicuramente vergognose ma perchè auspicare la galera di qualche balordo, quando quegli stessi concetti con la stessa sintassi vengono quotidianamente e ostinatamente ripetuti da personaggi ben più in vista di qualche nazistello di borgata ?


Il termine mensonge (menzogna) associato alla Shoah non è un'invenzione del presidente antisemita dell'Iran ma fu coniata dall' ex deputato socialista francese, Paul Rassinier, e ripresa dal professore universitario di letteratura, Robert Faurisson.

A questo punto la libertà di pensiero e di espressione valga per tutti: negazionisti più o meno acculturati e negazionisti più o meno ignorantelli. E ognuno poi ne giudichi valore morale e intellettuale.

venerdì 10 ottobre 2008

Dibattito scientifico sull' elettroshock


Terapia elettroconvulsivante (TEC) no.

Parliamo dell’ elettroshock un trattamento neuropsichiatrico che ha avuto una storia lunga e travagliata, segnata dalle esperienze drammatiche di pazienti sottoposti a trattamenti dolorosi, in stato di coscienza, senza anestesia e senza miorilassanti, gravata da complicanze gravi e invalidanti, in taluni casi usata nei vecchi manicomi a scopo punitivo.

La moderna psichiatria si è battuta con successo per l’abolizione dell’elettroshock diventato un trattamento solo eccezionalmente utilizzato per la cura di alcune gravi malattie psichiatriche.

Recentemente, molti autorevoli psichiatri, anche italiani, hanno chiesto però una riapertura verso la TEC, motivando tale decisione con la dimostrata efficacia in specifiche patologie di tale terapia che l’ innovazione tecnologica ha reso completamente indolore e con una bassa incidenza di rischi e complicanze.
Il dibattito nella comunità scientifica è vivace tra sostenitori e oppositori. Per quanto mi riguarda, pur se medico, non prendo posizione: non sono né neurologo né psichiatra e sono privo degli strumenti scientifici e culturali indispensabili per un giudizio qualificato, seguo però con interesse e speranza l’evoluzione di questa vexata quaestio.

Mi auspico solo scelte basate, non su pregiudizi ideologici, ma esclusivamente sul concetto di quella che gli anglosassoni hanno definito Evidence based medicine (medicina basata sull'evidenza) che indica i trattamenti, non sulla base dell'empirismo e delle convinzioni personali, ma facendo riferimento ai più importanti e significativi risultati della letteratura scientifica internazionale.

Per quanto superfluo, ricordiamo che la medicina non è un’ideologia o una corrente filosofica ma una disciplina eminentemente pragmatica la cui unica finalità è il miglior trattamento possibile, tra quelli esistenti, per il paziente che ha il diritto di scegliere se accettarlo o meno.

venerdì 3 ottobre 2008

SOS Formicoso



La politica ha deciso che questo paradiso dovrà diventare la pattumiera della Campania, una delle più grandi e fetide discariche di Europa.

Questo è il premio per i comuni dell'Alta Irpinia colpevoli di aver realizzato la più alta percentuale di raccolta differenziata in Campania, di aver puntato sulle energie alternative e di aver realizzato un'economia in linea con l'ambiente e con il territorio

"Il Formicoso non fa notizia perchè qui c'è gente buona, che non incendia i cassonetti e non fa guerriglia come a Chiaiano. Bisogna ammazzarsi o ammazzare, bruciarsi vivi perchè lo stato si accorga che ciò che ha fatto qui, un furto difeso con i soldati, e la possibilità di poter buttare dentro tutto quello che vuole, senza che nessuno controllare, verificare?"

sono parole di Vinicio Capossela, l'artista figlio di emigranti irpini, fiero delle sue origini e dall'inizio in testa alla battaglia per il Formicoso