sabato 30 dicembre 2006

Impiccato Saddam


Indipendentemente dalla colpa del condannato, la pena di morte è un atto profondamente incivile oltre che inutile.

lunedì 25 dicembre 2006

Per Natale gli "auguri scomodi" di Don Tonino Bello



Carissimi,

non obbedirei al mio dovere di vescovo se vi dicessi “Buon Natale” senza darvi disturbo.

Io, invece, vi voglio infastidire.

Non sopporto infatti l’idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario.

Mi lusinga addirittura l’ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati.Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli!

Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticalie vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio.

Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio.

Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate.

Maria, che trova solo nello sterco degli animali la culla dove deporre con tenerezza il frutto del suo grembo, vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie, finché la vostra coscienza ipocrita accetterà che il bidone della spazzatura, l’inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa.

Giuseppe, che nell’affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro.

Gli angeli che annunciano la pace portino ancora guerra alla vostra sonnolenta tranquillità incapace di vedere che poco più lontano di una spanna, con l’aggravante del vostro complice silenzio, si consumano ingiustizie, si sfratta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano popoli allo sterminio della fame.

I Poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell’oscurità e la città dorme nell’indifferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere “una gran luce” dovete partire dagli ultimi.

Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili. Che le pellicce comprate con le tredicesime di stipendi multipli fanno bella figura, ma non scaldano. Che i ritardi dell’edilizia popolare sono atti di sacrilegio, se provocati da speculazioni corporative.

I pastori che vegliano nella notte, “facendo la guardia al gregge ”, e scrutano l’aurora,vi diano il senso della storia, l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio.

E vi ispirino il desiderio profondo di vivere poveri che è poi l’unico modo per morire ricchi.

Buon Natale!

Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza.

Don Tonino Bello

giovedì 21 dicembre 2006

Scarcerato David Irving



Il negazionista inglese è stato scarcerato dopo circa un anno di detenzione.
Lo ha deciso la corte d'appello di Vienna che ha sospeso l'esecuzione della pena, prevista per 3 anni, applicando la condizionale ai 2 anni residui.
"E' libero, può andarsene e se ne andrà" ha detto il suo avvocato
Irving era stato condannato per due convegni tenuti a Vienna e a Loeben sulla base di una legge asutriaca che punisce chi giustifica, relativizza o nega di crimini del nazismo o espone simboli nazisti.

mercoledì 20 dicembre 2006

venerdì 15 dicembre 2006

Lettera a Maurizio Blondet


Questa è la lettera che ho scritto a Maurizio Blondet in risposta a un suo articolo del 23.11.2005 circa l'arresto del negazionista inglese David IrvingNon è stata mai pubblicata né ha ricevuto risposta perciò ve la propongo, anche perchè la conferenza di Teheran sull'Olocausto ha riaperto in questi giorni la questione del negazionismo.

Gentile Direttore,
spero e sono certo che pubblicherà sul Suo sito questa lettera.
Sono stato tra quelli che ha pubblicamente disapprovato l’arresto di Irving così come quello di altri negazionisti; coinvolgere in tali questioni polizia e magistratura non è giusto né utile; ritengo che un reato di opinione, anche se riprovevole, non debba assolutamente essere punito con la carcerazione.
Ciò premesso, dopo aver letto, purtroppo solo di recente, il Suo articolo del 23.11.2005 Giro di vite perché proprio adesso mi è sembrato giusto esprimerLe, seppur con notevole ritardo, qualche doverosa puntualizzazione.
Zündel, anche se certamente meno noto di Irving, è persona che gode di grossa popolarità non solo negli ambienti del cosiddetto “negazionismo” ma più in generale nell’entourage del neonazismo internazionale.
Costui, che Lei benevolmente definisce “artista grafico” non è, tanto per iniziare, l’autore del libercolo negazionista Did six millions really die”, scritto invece da tale Richard E. Harwood pseudonimo del razzista inglese Richard Verral, libercolo che Lei evidentemente, a differenza mia e per Sua fortuna, non avrà mai letto …dorma pure sonni tranquillo non si è perso niente di serio.
Zündel è invece artefice solo di qualche grottesco opuscoletto i cui titoli si commentano da soli ("The Hitler we loved and why” , “UFO’s: Nazi Secret Weapons”…) e a suo tempo si limitò esclusivamente a diffondere, grazie alle sue indiscutibili capacità propagandistiche, il suddetto scritto di Harwood-Verral, assurto alla dignità di testo sacro del “revisionismo olocaustico” tanto da essere stampato in milioni di copie.
Non è perciò storico né, che mi risulti, artista ma è sicuramente un neonazista dichiarato, infaticabile propagandista, gestore di un sito con loghi che evocano i simboli delle SS; circola attorniato da patetici guardaspalle travestiti da SS e si propone al pubblico in varie folcloristiche messe in scene, servendosi di travestimenti buffoneschi, quali indossare la tuta degli ebrei dei campi di concentramento o quella di minatore con il numero del telefono sul berretto, senza esitare a proporsi come una sorta di neo-Salvatore con tanto di croce in spalla.
Effettivamente un processo e un arresto per un fenomeno da baraccone di tal fatta lo trovo certamente inopportuno…
Quanto agli “esperti” di cui parla quello che ha fatto più scalpore è stato sicuramente l’"ingegnerFred Leuchter (autore dell’omonimo e famigerato “Rapporto” tuttora pietra miliare nel “revisionismo scientifico”) che si firmava ingegnere capo”, senza essersi mai laureato in ingegneria, e che si presentava in veste di “ esperto specializzato in progettazione e fabbricazione di tecnologie per esecuzioni capitali”, millantando collaborazioni di lavoro con vari penitenziari americani, dimostratesi inventate di sana pianta.
Parlando della deposizione del sedicente ingegnere, Zündel pontificherà «Era il 4 di aprile del 1988 esattamente nel giorno del compleanno di Adolf Hitler. Fred Leuchter, inconsapevole del bel regalo di compleanno che stava per fare al Führer, entrò a testimoniare nel Tribunale di Toronto tra lo sbigottimento generale (…). Era chiaro a tutti i presenti che si stava costruendo la Storia!».
Leuchter invece, meno pomposamente ma altrettanto grottescamente ebbe a definire la sua “spedizione” ad Auschwitz , in cui aveva inconsapevolmente coinvolto la povera moglie, come la sua “Luna di Miele”.
Che in Germania e in Austria, non per fortuna nel nostro paese, esistano leggi che impongano l’arresto per situazioni del genere è inaccettabile; paragonare però il rozzo neonazista canadese a Galileo, come ha fatto Robert Faurisson, professore universitario reale e non sedicente, mi pare francamente una gran pagliacciata!
Per inciso l’esperto Leuchter, inizialmente proposto come la punta di diamante del “revisionismo scientifico” e osannato sia da Faurisson che da Irving che gli avevano dedicato entusiastiche prefazioni, è ormai stato scaricato da gran parte dei negazionisti, Irving compreso, dopo che Jean Claude Pressac ne aveva distrutto definitivamente il “Rapporto”.
La storia del chimico tedesco, che per essere precisi si chiama Rudolf e non Rudolph, non è proprio la stessa se non altro perchè Germar Rudolf è effettivamente un chimico. “Visitò” Birkenau, non tanto penso per amore della ricerca storica, quanto perché, come ci dice egli stesso, ingaggiato dall’ex generale nazista Otto Ernst Remer, più volte condannato per incitamento all’odio razziale. Che non abbia trovato “tracce di Zyklon B” non è vero e del resto non sarebbe stato possibile perché anche i negazionisti sanno che Auschwitz era zeppo di barattoli di Zyklon: solo che questi dicono che serviva solo ad uccidere i pidocchi e non ebrei, zingari, testimoni di Geova e omosessuali, rinnegando ogni testimonianza di carnefici e vittime e interpretando a modo loro e strumentalmente ogni documento.
Rudolf, come Leuchter ma con maggiore padronanza tecnica, ha sostenuto sostanzialmente l’inesistenza delle camere a gas omicide ad Auschwitz basandosi sul riscontro di basse (attenzione non inesistenti!) concentrazioni di cianuri nei campioni estratti dal Krematorium II rispetto a quelle più elevate ritrovate nelle camere di disinfestazione. Ma su questo punto le stesse critiche fatte da Pressac per il “Leuchter Reort” possono essere estese anche al “Rudolf Report”, criticato peraltro anche da altri, altrettanto importanti, autori, Richard Green in primis. Non mi dilungo sulla storia dei diari di Anna Frank ma voglio solo ricordare che l’uomo che arrestò la ragazzina ebrea non è un personaggio virtuale o romanzesco perché nel 1963 fu trovato e arrestato a Vienna : si chiamava Karl Josef Silberbauer ed è morto nel 1972. E per farsi un’idea dello spessore morale di Felderer, autore di Il diario di Anna Frank: una frode basta leggere un disgustoso passo del suo libro che così commenta le esperienze sentimentali della sfortunata adolescente ammazzata per il solo fatto di essere ebrea “Il mondo non aveva ancora sperimentato l'attuale epoca del porno; e il Diario, diffuso atutti i livelli sociali, diede sicuramente un duro colpo ai costumi sessuali della nostra società, aprendo la strada all'attuale decadenza morale e ponendo le basi di quella vasta industria moderna, in cui a ciarlatani d'ogni tìpo è permesso esporre e vendere, in tutta libertà, la loro sordida mercanzia”.
I Rapporti della Croce Rossa di cui Lei parla mi risulta siano una bufala. Parlavano di sole 300.000 vittime del nazionalsocialismo e fecero la loro comparsa nel ‘55 in un articolo comparso sul giornale “Die Anklage”; la Croce Rossa smentì la veridicità di tali dati in quello stesso anno e 10 anni dopo in una lettera indirizzata all’Istituto di Storia Contemporanea di Monaco, tanto che persino il negazionismo più raffinato evita ormai di farne menzione.
Quello che è certo è che, nonostante le acrobazie statistiche e pseudostoriche, nessun negazionista è riuscito a spiegarci che fine hanno fatto i milioni di ebrei deportati, non immatricolati e scomparsi da sempre nel nulla.
Non penso che occuparsi della presunta inesistenza delle camere a gas possa essere definita storia ma stia pur tranquillo che in Italia, se decidesse di farlo, nessuno Le farebbe niente, io dico fortunatamente: c’è chi sul suolo patrio pubblica un articolo negazionista al minuto senza alcun problema e su Internet le tesi negazioniste si trovano come il baccalà al mercato del pesce.

Cordiali saluti
Francesco Rotondi