giovedì 15 marzo 2007

Amnesty contro la repressione su Internet






Amnesty International lancia una campagna globale contro la repressione su internet che ha l’obiettivo di restituire al web la sua caratteristica di forza per il cambiamento, a fronte della crescente disponibilità delle aziende ad aiutare la censura e la repressione.


I governi stanno intensificando il giro di vite nei confronti di chi usa internet per comunicare i propri punti di vista e contestualmente negano ai propri cittadini l’accesso alle informazioni.


Il quadro della repressione è il seguente: utenti di internet arrestati, internet café chiusi, chat room sorvegliate, blog cancellati, siti bloccati, notizie dall’estero censurate, motori di ricerca sottoposti a filtri per non trovare “risultati” sensibili...


“Internet può essere un grande strumento per la promozione dei diritti umani: gli attivisti possono far sapere al mondo cosa accade nel proprio paese con un solo click.


Ma il potenziale di internet per il cambiamento è sotto l’offensiva di quei governi che non tollerano la libertà d’informazione e di quelle aziende che sono disposte ad aiutarli a reprimerla” – denuncia Amnesty International.


Sun Microsystems, Nortel Networks, Cisco Systems, Yahoo! e Google sono tra le compagnie che collaborano coi governi per censurare internet o rintracciare singoli utenti.


Le adesioni alla campagna irrepressible.info saranno presentate a novembre a un’importante riunione dell’Onu sul futuro di internet.


Sarà presente anche nella home page di www.amnesty.it, il sito della Sezione Italiana di Amnesty International.




Firma gli appelli a Microsoft, Google e Yahoo !




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